Sintesi dei lavori
- Produzione di serramenti personalizzati, con misure, forme e prestazioni fuori standard, adatti al centro storico.
- Ideazione e produzione di profili di congiunzione.
- Ideazione di un colore che richiamasse quello presente negli infissi dei palazzi d’epoca.
- Installazione di meccanismi e maniglie di apertura fuori standard, introvabili in Italia.
La sfida
L’impresa che ci ha ingaggiati, una delle più importanti nel nord Italia, aveva la necessità di trovare un’azienda che:
- Costruisse gli infissi su misura, con forme fuori standard (ad arco e trapezoidali), potesse produrre una serie di elementi complementari, in legno, per rifinire gli infissi, superasse delle problematiche, che si sono presentate, a livello di installazione e facesse il tutto in tempi molto brevi.
Si trattava dell’ex sede della società di navigazione Tirrenia, un palazzo degli anni ‘40, situato in un quartiere di Venezia, tra il canale di San Marco e la Giudecca.
Il progetto consisteva nella riqualificazione della struttura per trasformarla in un grande albergo.
Anche se si trattava di un palazzo relativamente recente, erano richiesti profili adatti al centro storico e i lavori dovevano essere eseguiti sotto la supervisione della sovrintendenza ai beni artistici e storici.
Il palazzo di 3 piani, aveva degli infissi vecchi in ferro alti 4 metri. Internamente è stata costruita una struttura che ha raddoppiato i piani.
Quindi in un piano ne sono stati ricavati 2.
I vecchi infissi in ferro arrivavano fino al nuovo secondo piano e, non potendo modificare la facciata esterna, ci siamo ritrovati con le aperture originali, che ospitavano gli infissi, divise in 2 parti.
Quindi occorreva installare una parte dell’infisso al piano terra e l’altra parte al piano superiore.
Inoltre ci sono stati richiesti 10 infissi che non trasmettessero la fiamma da un piano all’altro e
con dei vetri progettati ad hoc, da inserire in una serie fatta da 3 serramenti sovrapposti:
- parte inferiore al piano terra,
- centrale anti-incendio e
- superiore appoggiata sopra
L’architetto, persona importante che lavora molto su Venezia e in altre zone d’Italia, in occasione di restauri di palazzi d’epoca, ci ha richiesto un colore che richiamasse quello presente negli infissi dei palazzi storici.
Abbiamo dovuto affrontare varie sfide:
- Gestire l’unione di 2 serramenti, visto che il solaio tagliava in 2 l’infisso.
- Produrre e installare un grande numero di infissi (circa 200).
- Organizzare la logistica, perché il cantiere non era raggiungibile tranquillamente coi mezzi.
- Poco tempo a disposizione, infatti siamo stati contattati a giugno 2016, per iniziare i lavori 1 mese dopo.
Per quanto riguarda la logistica, non è stato semplice, perché lavorare a Venezia significa:
- Impacchettare tutto il materiale, portarlo al porto, farlo caricare da una società di traghetti per trasportarlo in cantiere e scaricarlo per distribuirlo nel cantiere.
Non potendo raggiungere il cantiere facilmente con dei mezzi, uomini e attrezzature dovevano essere parcheggiati sulla terraferma ed essere spediti al cantiere, sapendo che se mancava un cacciavite dovevano farsi un’ora e mezza di viaggio.
La sfida maggiore riguardava il fatto di affrontare una situazione che non ci era mai capitata.
Ecco come abbiamo fatto
Siamo stati contattati a giugno e a luglio abbiamo iniziato subito con una serie di riunioni, sia con la direzione lavori che con i referenti tecnici dell’impresa.
La sovrintendenza ha voluto mantenere gli infissi originali in ferro, nei primi 2 piani. Quindi esternamente era presente l’infisso originale senza vetri ed internamente dovevamo montare i nostri infissi costruiti ad hoc. Inizialmente abbiamo fornito i falsi telai, ovvero i telai in legno utilizzati dai muratori che servono per definire il vano in cui viene installato l’infisso.
In questo caso, i falsi telai (detti anche “casse matte”), servivano come riferimento ai muratori, sia per l’intonaco esterno, sia per le pareti interne in cartongesso.
Con l’aiuto dell’impresa costruttrice e grazie alle indicazioni della società di trasporti, siamo riusciti ad organizzare tutto il materiale in vari pacchetti, ideali per essere trasportati, in modo agevole, sulla barca.
In cantiere era presente una gru che prendeva gli infissi dalla barca e li organizzava su delle piazzole, organizzate appositamente sui vari piani. Non c’era molto spazio per muoversi liberamente.
In queste piazzole, i nostri uomini, prendevano il materiale e lo portavano nei punti in cui andava posizionato. Per unire i 2 infissi, divisi dal solaio, sono stati ideati dei profili particolari e per rifinire in modo esteticamente gradevole la congiunzione tra infisso e muratura, sono state realizzate delle cornici in legno fatte su misura.
Inizialmente non erano previsti questi profili e l’installazione ha richiesto alcune settimane aggiuntive.
Non è stato facile.
Per quanto riguarda gli infissi composti da 3 serramenti sovrapposti e con il vetro progettato ad hoc che non trasmettesse la fiamma da un piano all’altro, abbiamo utilizzato il rovere, che è un legno duro.
La realizzazione di questi serramenti speciali ha comportato una progettazione e successiva certificazione, in accordo con l’ingegnere che si occupava del progetto antincendio dell’hotel.
Il terzo serramento apribile era appoggiato sopra.
Anche in questo caso, ci siamo dovuti studiare una congiunzione dei 3 serramenti, che fosse esteticamente gradevole.
Un’altra caratteristica fuori dal comune di questi serramenti, è lo spessore.
Infatti, per farli assomigliare a dei serramenti più antichi, adatti ad un palazzo d’epoca, sono stati realizzati dei profili ad hoc, più stretti rispetto allo standard.
Inoltre abbiamo dovuto studiare un colore che richiamasse quello presente negli infissi dei palazzi d’epoca.
Per farlo, abbiamo preso un pezzo di lamiera e prodotto un colore simile che si avvicinasse il più possibile a quanto pensato dalla direzione lavori.
Il risultato è stato un colore mordenzato, ovvero un colore che lascia trasparire le venature del legno.
Infine, tra tutti i casi particolari che ci siamo dovuti studiare, ci siamo occupati della realizzazione delle aperture delle grandi finestre al primo piano.
Queste “finestrone”, appoggiate al pavimento, dovevano essere aperte solo nella parte superiore, per permettere l’areazione.
Quindi abbiamo dovuto montare un meccanismo che permettesse, tramite una chiave, di aprire solo la parte superiore della finestra, in movimento a vasistas.
L’anta può essere aperta anche in modo normale, grazie ad una chiave
che ha solo il personale di servizio e utilizza per effettuare la pulizia del vetro.
La realizzazione di questo tipo di aperture, ha richiesto la ricerca di un particolare meccanismo che viene utilizzato in Inghilterra, dove le finestre si aprono in modo diverso.
Infine, la finestra è stata dotata di una particolare maniglia che supportasse questo tipo di chiusura, fatta arrivare dall’estero, perché si tratta di meccanismi non utilizzati in Italia.
Il risultato
Si è trattato di un progetto molto impegnativo sotto tutti gli aspetti. Qualcosa che non avevamo ancora sperimentato.
Partito a luglio 2016 e concluso a marzo 2017.
Di solito, per lavori del genere, i tempi sono molto più lunghi, dal momento del primo contatto ai tempi esecutivi dell’opera. In generale, è stato un successo, sforando di molto poco i tempi previsti per la consegna di tutto l’hotel e,
per noi, è stata una grande soddisfazione.
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